La prima competizione enologica della rivista Civiltà del bere. L’unica promossa da una testata italiana e riservata ai vini nazionali. La prima competizione che valorizza la qualità connessa alla tipicità, grazie a una giuria di esperti di regioni specifiche. Lo scopo è quello di presentare a professionisti e appassionati di tutto il mondo produzioni vinicole italiane eccellenti e identitarie.
Sono vini che uniscono eccellenza qualitativa e tipicità, esempi straordinari della varietà e del carattere dell’enologia italiana.
In principio fu…WOW. In principio il vino… era evocato a partire da un semplice WOW (*uau). Proprio come l’esclamazione di stupore che manifestiamo dinanzi a ciò che ci sorprende e ogni volta che intendiamo sottolineare le qualità straordinarie di qualcosa.
La parola vino, nell’antico dialetto greco eolico era Ƒοῖνος, preceduta dal segno digamma (Ƒ, pronuncia *uau), una semiconsonante con valore di v, u.
La lingua greca diffuse come corrispettivo di vino la parola oînos da cui deriviamo tutti i termini che iniziano per eno (enologia, enoteca, enologo, ecc.); mentre Ƒoĩnos con il suo digamma iniziale fu ereditato dall’etrusco che lo tradusse nel fonema V e originò il corrispondente segno latino V che a sua volta diede origine a vinum nonché alle varie configurazioni ancora in uso:, francese vin, inglese wine, spagnolo vino, tedesco wein.
Come non stupirsi che l’evocazione del vino, la sua pronuncia, la sua parola originaria Ƒoĩnos, nasce nel suono dello stupore e della meraviglia, Ƒ (*uau)?