Terre di Serrapetrona nasce nel 1999 dalla volontà di alcuni imprenditori della zona di riscoprire e rinnovare la Vernaccia Nera un vitigno unico e prezioso, coltivato da sempre in questo stretto lembo di terra che è Serrapetrona, e il suo tradizionale metodo di vinificazione, l’appassimento.
Durante il primo ventennio, infatti, la cantina anziché dedicarsi alla produzione del vino spumante, per il quale il vitigno era solitamente impiegato in quegli anni e aveva conquistato grande notorietà quale vino da merenda, ha basato la sua attività su un’antica testimonianza dell’Annuario per la Viticoltura e l’Enologia del 1893, che riporta come dalla Vernaccia Nera di Serrapetrona si otteneva un vino fermo tra i più apprezzati delle Marche. Da qui il fine della nuova impresa: permettere al vitigno di esprimersi in una nuova forma, dalla quale far emergere le sue qualità e scoprirne il suo potenziale evolutivo, attraverso la produzione di vini fermi espressione dell’armonia con il territorio e dei suoi valori, quali i Serrapetrona DOC Robbione e Collequanto e il Sommo IGT.
In tempi più recenti, il progetto di recupero della Tenuta, intrapreso nel 2016 dalla famiglia Graidi, ha definito la sua missione nella qualità e punta a rendere questo vitigno sconosciuto ai più, un’eccellenza della marca maceratese, territorio nel quale rappresenta la vera uva autoctona a bacca rossa.
Una volontà in linea con i principi di fondo della cantina, fatta di ricerca enologica, di studio approfondito del vitigno, della viticoltura e delle tecniche di vinificazione ad esso più adatte, al fine di consentirne la massima espressione. Per questa ragione, dopo aver costituito una squadra di tecnici esterni di grande spessore ed esperienza, le prime azioni intraprese sono state dedicate al ripristino del vigneto, individuando in un’agricoltura convenzionale a bassissimo impatto ambientale la chiave di successo per coltivare questo vitigno, tanto austero quanto sensibile. Questo approccio alla sostenibilità ha indotto la proprietà anche all’investimento in tecnologie innovative, quali il tracciamento con GPS, il recupero delle acque, ecc. Parallelamente alla cura quotidiana in vigneto, sono stati revisionate e ammodernate le attrezzature i cantina, grazie anche alla realizzazione di un impianto fotovoltaico. Sono quindi seguite le prime vendemmie e vinificazioni, con l’attenzione artigianale che Terre di Serrapetrona – Tenuta Stefano Graidi ha scelto di riservare alla produzione dei suoi vini.
Nonostante le difficoltà e i rallentamenti causati dal sisma del Centro Italia del 2016 prima e dalla pandemia mondiale del 2020 poi, la cantina non ha mai smesso di progredire, sia in termini di fatturato che di affermazione tra i consumatori, grazie anche all’ampliamento della gamma prodotti, con vini di diversa tipologia quali lo spumante Blink, la proposta di vino bianco Unbianco IGT e l'ultimo blend di Sangiovese Vernaccia Nera Terre da Mare, fino alla declinazione della Vernaccia Nera in versione spumante, con la Vernaccianera Secca DOCG e Vernaccianera Dolce DOCG, l’unica versione al mondo di spumante rosso con tre fermentazioni, in modo da poter offrire al cliente un percorso di scoperta della Vernaccia Nera completo dalla bollicina da aperitivo al passito da dessert.
Dal 2021 la cantina ha scelto di produrre le sue uve in agricoltura biologica; passo doveroso e vicino al già contenuto uso dei trattamenti e a partire dalla vendemmia 2024, il processo di conversione riguarderà anche le lavorazioni in cantina, al fine di ottenere vini certificati.
Tra le ultime novità anche la realizzazione di una sala degustazione con affaccio sui vigneti, che oltre a dar modo alla cantina di ospitare in comodità i visitatori che vogliano conoscere i vini nel loro ambiente di produzione, è anche a disposizione per eventi di varia natura.
Il nome Terre di Serrapetrona richiama direttamente il territorio del vitigno autoctono coltivato e la specificazione Tenuta Stefano Gradi mette la firma sui vini interamente prodotti dalla cantina.
Il logo è la stilizzazione di un grappolo rosso, come la Vernaccia Nera, con il tralcio a forma di spirale, che ricorda il ciclo produttivo della vite, la filosofia di agricoltura responsabile alla quale ci rifacciamo e lo scorrere lento del tempo, secondo le necessità di questo vitigno esperienziale.